27 dicembre 2006

Patagonia: Natale a Torres del Paine

Telethon: 30 ore per la vita.

Da Puerto Montt prendiamo il bus per Punta Arenas che impiega solo 30 ore!!! Gli Ucraini sono signori!!! Come Shevchenko quando venne al Milan in autobus.
Prima di partire ci fermiamo al mercato Angelmo' per mangiare il salmone e le vongole secche affumicate.
Percorriamo la steppa cilena, passiamo per l'Argentina. Il paesaggio e' molto pianeggiante, la vegetazione e' secca e c'e' molto vento. Nella notte entriamo nella regione di Magellanno, un vecchietto russando riproduce il suono della macchinetta di caffe' a otto tazze. Sul bus conosciamo Priscilla, giovane infermiera, e Angel dottore calciatore di Los Angeles(Cile). L'equipe' medica cura il piede di Cesidio. Inoltre ci facciamo un mazzo di carte napoletane e giochiamo un grande scopone scientifico.



Sciruppate le 30 ore arriviamo a Punta Arenas, graziosa cittadina. Da qui' ci dirigiamo al Parco Nazionale Torres del Paine. Ghiacciai, laghi artici, catene montuose, foreste magellanee, fiodri e panorami fantastici fanno di questo parco un capolavoro della natura.



15.000 pesos di entrata ci mandano miezz a na muntagnje'. Ci accingiamo a compiere il circuito a forma di "W", un percorso di trekking della durata di 4 giorni lungo 50 km.

Primo Giorno: direzione le 3 Torri.

Il sentiero e' tutto in salita, ma per noi e' una scampagnata. Una ragazza vede Massimo salire con le scarpe da ginnastica e gli dice: «Good Luck(buona fortuna)». Poi passa Cesidio con il mitico infradito...eterno!!! Dopo 3 ore di cammino sostiamo al campeggio, montiamo la tenda,



scarichiamo gli zaini e ci dirigiamo verso la vetta: le 3 torri. Tre pilastri di granito alti piu' di 1500 mt, uno spettacolo impressionante, tanto di cappello alla natura.



Tornati in campeggio conosciamo Alberto e Davide, zio e nipote, entrambi di Bra(Cuneo). Dormiamo su una lastra di ghiaccio.

Secondo Giorno: Massimo non avendo chiuso occhio decide di partire alle 4 di mattina. Cesidio resta nella tenda a dormire. Ci rincontriamo nella valle Francese.



La notte la passiamo al rifugio "Los Cuorno(I prezzi ti facevano mettere scuorno, vergogna)". Mentre pativamo il freddo e la fame arriva Viejito Pasquiño(Babbo Natale in spagnolo) nelle vesti di Alberto che ci invita al cenone della vigilia: una minestra natalizia. Affianco alla nostra tenda c'e' un sarcofago giapponese



Terzo Giorno: la notte porta buoni consigli, decidiamo di abbandonare il parco nazionale per motivi economici e di scarsa organizzazione. Costeggiamo il lago Pehoe' dove la montagna si specchia nell'acqua.



Giunti a meta' strada (solo 4 di 8 ore da camminare) facendo i finti tonti ci intrufoliamo in un catamarano che ci porta alla fermata del bus.

Considerazioni finali: abbiamo scoperto che il trekking e' un'esperienza che da' una fantastica sensazione di liberta' e armonia con la natura. Prossima destinazione il castello di Mundraon

3 commenti:

Anonimo ha detto...

la doppia w di fuoco
per noi e' solo un gioco

Anonimo ha detto...

non mollate mai!

Anonimo ha detto...

siete peggio de "il Gatto e la Volpe"