18 dicembre 2006

Valparaiso e' un paradiso

Sulla scia del comandante Che Guevara iniziamo il nostro viaggio in Sud America.

HASTA LA VICTORIA!!!

Dedicato ai nostri amici di destra.

Prima tappa: Valparaiso. La citta' e' vittima del suo stesso successo. Dopo l'indipendenza, il porto divento' un punto strategico per la traversata di Cape Horn. Raggiunto l'apice economico, subi' un tremendo declino all'inizio del Novecento in seguito a un terremoto e all'apertura del canale di Panama. Nonostante tutto resta sempre un patrimonio dell'umanita', orgoglio del Cile.



Lo charme della citta' deriva dal porto e dall'intreccio di strade che portano sulle colline piene di case colorate.





La citta' e' come un labirinto, conseguenza dello sviluppo urbano senza la supervisione di un buon ingegnere (ciao zio).

Gli ascensori rendono questa citta' unica al mondo. Eiffel, anche qui ha messo la sua firma.



La noche e' caliente, ci abborracciamo e usciamo. Per strada ci imbattiamo nei classici 'il gatto e la volpe', due personaggi che incontrerai dovunque.

Ci saturano gli attributi con discorsi in spagnolo super rapido alla Speedy Gonzales. Dopo avergli offerto una birra capiamo che non volevano mettere mano al portafoglio, un classico. Orgogliosissimi di Pizarro, che purtroppo gioca nella Roma. Ma la goccia che fa traboccare il vaso arriva quando dicono che Pele' e' meglio di Maradona. Li molliamo e ci buttiamo nell'arena(discoteca). Matiamo due giovani Messicane, Franzisca e Alexia, entrambe con figli a carico e senza marito.



Il giorno dopo tutti insieme appassionatamente andiamo a vedere la casa di Neruda.



Vi lasciamo con questa poesia che ispira la nostra vita.


Pablo Neruda
"Lentamente muore"

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza,
per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna
o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

si grazie a tuo zio l inquisitore la citta ha un altra faccia

Anonimo ha detto...

un saluto dall ononimo enzo delisa di scauri
vostro fan accanito